Burnout: cos'è e come provvedere
Ti capita spesso di metterti alla scrivania con un peso interiore che ti opprime, una stanchezza che non ti abbandona nemmeno dopo il weekend, e un senso di vuoto e irritabilità che si infiltra in ogni conversazione, sia al lavoro che a casa? Potrebbe non trattarsi solo di stress, ma di qualcosa di più profondo e pervasivo. In ambito medico, questa condizione è chiamata burnout, o sindrome da stress lavoro correlato, una sindrome ben definita e riconosciuta che nasce dallo stress cronico e mal gestito in contesti lavorativi, ma che ormai sappiamo possa estendersi a macchia d'olio in ogni aspetto della vita.
Il burnout è il risultato di un logoramento prolungato, un lento e inesorabile esaurimento delle tue riserve fisiche, mentali ed emotive. Il punto di partenza è spesso un senso di esaurimento emotivo che ti segue come un'ombra. Non è la normale stanchezza serale, ma una spossatezza profonda che ti fa sentire svuotato già al risveglio, senza le energie necessarie per affrontare la giornata. Parallelamente, può insorgere un progressivo distacco mentale dal lavoro e dalle persone con cui interagisci, un cinismo che si insinua dove prima c'era passione e coinvolgimento. Le relazioni diventano tese, i colleghi ti sembrano ostacoli e i i clienti o semplicemente le persone, si trasformano in numeri o fonti di ulteriore pressione. A chiudere questo cerchio è la percezione di una ridotta efficacia professionale. Inizi a dubitare delle tue capacità, a sentirti inadeguato, a percepire che il tuo lavoro non ha più valore o impatto. È una spirale che si autoalimenta: più ti senti inefficace, più fai fatica a trovare la motivazione per impegnarti, e questo a sua volta alimenta il senso di inadeguatezza.
Il corpo, nel frattempo, invia segnali d'allerta che spesso vengono trascurati o attribuiti ad altre cause. Il sistema nervoso è sempre in allerta, e questo può manifestarsi in tensioni muscolari croniche, soprattutto a collo e spalle, mal di testa ricorrenti, disturbi digestivi e problemi di sonno. Puoi anche dormire, ma il sonno non è mai ristoratore, oppure la tua mente continua a correre, rendendo difficile sia addormentarsi che mantenere un sonno profondo e il sistema immunitario ovviamente ne risente, diventando più suscettibile a virus e infezioni.
A livello cognitivo, potresti notare che la tua concentrazione vacilla, la memoria diventa selettiva e prendere decisioni, anche quelle più semplici, richiede uno sforzo enorme. È come se il tuo cervello avesse esaurito la sua capacità, costringendoti a un continuo e faticoso sovraccarico.
Affrontare questa situazione richiede consapevolezza e un approccio strutturato, che agisca su più fronti. Il primo, fondamentale passo è riconoscere il problema. Smetti di dirti che è solo un periodo difficile e inizia ad accettare che ciò che stai vivendo ha un nome: burnout. Questo riconoscimento è il primo atto di coraggio che può darti la spinta per cambiare. Da un punto di vista pratico, è fondamentale consultare un medico per escludere altre cause fisiche che potrebbero imitare i sintomi del burnout, come disfunzioni tiroidee o carenze vitaminiche. In seguito, il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta specializzato in stress lavoro correlato può offrirti gli strumenti necessari per comprendere le dinamiche che ti hanno portato a questa situazione e per sviluppare strategie di coping efficaci.
A livello pratico, è importante rivedere i propri confini, come imparare a dire di no, delegare quando possibile e stabilire orari precisi oltre i quali non si è più disponibili per questioni lavorative. Significa riconoscere che la produttività non è sempre lineare e che il riposo non è tempo sprecato, ma una parte fondamentale per un rendimento sostenibile nel lungo periodo. Allo stesso tempo, è cruciale ritagliarsi del tempo per attività rigeneranti che non abbiano uno scopo produttivo: un hobby, momenti trascorsi con i propri cari, la lettura di un buon libro o l'ascolto di musica. Sono questi momenti che ricostruiscono, il senso di identità al di là del proprio ruolo professionale. Uscire dal burnout non è un percorso lineare, ma un viaggio di riappropriazione di sé, che richiede pazienza, ma è essenziale per ritrovare un modo di vivere e di lavorare più sano, sostenibile e soddisfacente.
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