Le tracine o pesci ragno, sono molto diffuse nel Mediterraneo e per questo può succedere che camminando in fondali sabbiosi poco profondi, si venga punti dagli aculei velenosi che si trovano sul loro dorso.

Le tracine hanno un corpo schiacciato lateralmente, il loro corpo appare quasi liscio, dal momento che hanno delle piccole scaglie. Gli occhi sono laterali, alti, e consentono la visione all’animale quando è nascosto sotto la sabbia.

Per via del loro colore si mimetizzano nella sabbia, per questo è facile calpestarli e pungersi con le loro spine dorsali che sono collegate a ghiandole contenenti veleno.

Il contatto causa un forte dolore, violento e immediato, che si estende anche lontano dalla zona della puntura. Vediamo, dunque, cosa fare in caso di puntura di tracina:

Nell’immediato sarà necessario pulire la puntura da residui di spine; la ferita andrà tamponata e disinfettata, specie in caso di fuoriuscita di sangue.

Poiché il calore inattiva le tossine del veleno, per la puntura di tracina i rimedi più efficaci sono legati al calore elevato. L’ideale sarebbe immergere il piede (o la zona colpita) in acqua molto calda, a temperatura fra i 37 e i 40 °C, questo semplice gesto aiuta ad attenuare il dolore, ma deve essere praticato nell’immediato.

Da evitare ghiaccio o acqua fredda che peggiorano le cose (non va bene neanche l’ammoniaca).

Successivamente, dato che il dolore causato dalla puntura di una tracina può durare anche diverse ore, può essere necessaria l’applicazione di pomate cortisoniche o il ricorso ad analgesici, antinfiammatori o, nei casi più gravi, un’iniezione di anestetico.

Utile sarà recarsi da un medico per valutare, in base ai disturbi presenti, la necessità di cure locali o generali, in particolare, come sopra accennato, l’applicazione di pomate cortisoniche o antibiotiche sulla ferita e un’eventuale profilassi antitetanica.